Dopo la strettoia del torrione della cosiddetta Porta da Capo, dove si può leggere murata un'epigrafe risalente a Carlo V, si apre la superba piazza dove si erge con la sua settecentesca facciata.
Dopo la strettoia del torrione della cosiddetta Porta da Capo, dove si può leggere murata un'epigrafe risalente a Carlo V, si apre la superba piazza dove si erge con la sua settecentesca facciata la chiesa di San Felice. Da questa piazza si gode un suggestivo panorama con vista sui laghi Lungo o di Cantalice e di Ripasottile, sullo sfondo in lontananza una corona di monti dominati dal Tancia, alle spalle punta alta dei paese e segno dellagrandezza della sua storia il Torrione del Cassero, recentemente restaurato, appena sotto i resti della chiesa di S. Andrea con ancora visibile la cella campanaria e parte dell'abside con tratti di affreschi ormai illeggibili, conservato l'austero portale. Accanto alla chiesa di S. Felice spicca il campanile, risistemato all'inizio di questo secolo, e sulla destra la sede della confraternita di S. Felice, con sulla facciata lo stemma di Cantalice. All'interno della chiesa sulla pala d'altare è raffigurato S. Felice, Gesù Bambino e alcuni Angeli. Dalla medesima piazza parte via Giovan Battista Valentini (l'illustre umanista detto, per la sua origine, il Cantalicio) che con alcune centinaia di scalini collega la parte superiore a quella più bassa. Dopo i primi scalini, guardando a sinistra si può vedere il Convento delle Francescane, da poco restaurato e utilizzato da privati per civili abitazioni