Si narra che, ormai cinque secoli orsono, il giovane Felice Porri si trovava in questo luogo con i suoi compagni, dediti alla cura dei campi e degli animali. Era estate, il sole picchiava e gli uomini imprecavano contro Dio, distrutti dalla fatica. Fu allora che Felice, dopo aver pregato il Signore, colpì la terra con un bastone: dal suolo scaturì miracolosamente dell’acqua, e pastori e contadini potettero finalmente dissetarsi.
Scendendo da Cantalice Superiore e attraversato l’abitato di Civitella, si scorge oggi il Santuario di San Felice all’Acqua, eretto là dove il santo compì il celebre miracolo. Il santuario, recentemente restaurato e da sempre meta di sentiti pellegrinaggi, è stato costruito a fianco della sorgente miracolosa, dando vita ad un clima di grande spiritualità e di armonico connubio tra uomo, Dio e natura.
Nella chiesa, un edificio semplice ma elegante, si conserva sopra l’altare una copia della pala d’altare della Chiesa di San Felice a Cantalice, raffigurante il santo con la Madonna e il Bambino.
Dall’ultima domenica di agosto alla prima di ottobre al santuario si celebra la messa ogni domenica e vengono celebrati riti in onore del santo.
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